Inchiesta di Repubblica - la beffa dei concorsi
Dall''articolo: "Sembra assurdo, paradossale. Ma nell'Italia delle truffe succede così. Viene bandito un concorso da un'amministrazione pubblica. Un giovane, legge i requisiti richiesti, il ruolo che viene ricercato per l'assunzione di un certo numero di posti nell'Ente indicato. Decide di partecipare e comincia a studiare le materie richieste, compra i libri, si prepara per mesi, affronta le prove dove si presentano migliaia di persone da tutta Italia. Supera i test di ingresso, poi anche le prove scritte spesso molto specialistiche, e infine arriva alla prova orale. Passa anche quella. Allora comincia a sperare. Che il sogno si avveri? Poi dopo mesi di attesa, a volte anni, arrivano le pubblicazioni delle graduatorie e la raccomandata dove si legge: Vincitore numero 95. È andata. Festeggiamenti, progetti, possibilità. Ma siamo in Italia. Vincere un concorso pubblico non è sinonimo di assunzione. Un esercito di 100 mila invisibili, vincitori e idonei di concorsi indetti da enti della P. A. non ha ancora mai visto quel posto di lavoro né ha mai visto riconosciuta la sua vittoria. E magari l'ente ha assunto altre figure in altri ruoli"
Vincono il posto in cento mila ma per lo Stato sono invisibili
Concorsi indetti, concorsi che durano anni, concorsi annullati, procedure interminabili, graduatorie inutilizzate, anni passati a studiare. Questa la realtà dell'esercito di persone che si approcciano a sostenere concorsi pubblici.
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