Interventi in Consiglio Comunale

Un sommario elenco degli interventi fatti in Consiglio Comunale


FEBBRAIO 2017 - Intervento in merito al consiglio straordinario sul tema del nuovo ospedale e della sanità territoriale

FEBBRAIO 2017 - intervento in merito alla relazione finale della commissione pari opportunità di Lucca.

Marzo 2015 - febbraio 2017

Vari interventi sul tema sociale, socio- sanitario e sanitario.
- Intervento sul reddito di cittadinanza

- Intervento sulla cittadinanza onoraria ai bambini Saharawi.
- Intervento in merito alla proposta di inserimento su carta di identità della possibiità di donazione organi e tessuti.

- Intervento in merito al regolamento del garante dei detenuti.
- Intervento sul tema del deposito del testamento biologico in comune
- Intervento sul tema della violenza di genere
- Intervento sul tema pari opportunità (vari interventi)
- Intervento sulle unioni civili






Sintesi intervento in consiglio comunale rispetto alla comunicazione del sindaco in merito alla convenzione sociosanitaria riguardante la Piana di Luca 

Intervengo in qualità di Presidente di Commissione per illustrare il percorso della commissione in questo ultimo anno pieno di cambiamenti normativi e mi scuso se ripeterò alcune cose già dette, ma servono per inquadrare la cornice storica.
Negli interventi che ho fatto in consiglio comunale in questo ultimo anno ho già illustrato il percorso svolto, ma ritengo opportuno poterlo ripetere.
La commissione ha avuto modo di approfondire, sia con esponenti politici che tecnici, i cambiamenti normativi che la regione ha messo in campo in ambito delle due leggi socio-sanitarie.
In questo anno quindi abbiamo incontrato il Direttore generale dell’Asl 2 Joseph Polimeni ed il responsabile della zona distretto della Piana di Lucca, Dott. Luigi Rossi. Abbiamo partecipato istituzionalmente alla rassegna Dire e Fare sul tema socio sanitario organizzata da Anci nell’ottobre 2014.
In settembre abbiamo incontrato l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Saccardi e nel corso dell’anno abbiamo incontrato 3 volte l’ex presidente della IV commissione regionale – sanità, Marco Remaschi.
La commissione ha avuto modo inoltre di aggiornarsi più volte rispetto all’attività svolta in conferenza zonale e conferenza dei sindaci ed ha effettuato due sopralluoghi presso campo di marte in occasione dell’apertura del primo modulo di cure intermedie e  dell'inaugurazione della casa della salute.
Per accompagnare la conferenza zonale in questa convenzione da stipulare, abbiamo inoltre effettuato le visite in un centro diurno per disabile Asl, con la relazione rispetto anche agli altri centri e visitato i nostri distretti sociali.
A questo poi si sono aggiunte molte riunioni a Palazzo Orsetti con il nostro Dirigente alle politiche sociali, Maurizio Prina ed il Vice Sindaco Vietina.
Il lavoro è stato importante ed è importante che la commissione ed il consiglio comunale abbiano modo di elaborare, discutere, riflettere, esprimere anche le perplessità e preoccupazione in merito ai moltissimi cambiamenti che stanno attraversando la nostra regione in ambito sanitario, socio sanitario e sociale.
Anche gli interventi e le delibera approvate in consiglio comunale nell’ultimo anno e mezzo in merito all’ambito socio-sanitario hanno fatto emergere la necessità da parte di tutti i soggetti politici competenti di monitorare attentamente i numerosi cambiamenti.
Da un anno, sia in commissione che in consiglio comunale, abbiamo espresso preoccupazione per l‘impasse istituzionale dovuto alla non elezione del presidente della conferenza dei sindaci e abbiamo sollecitato i sindaci a trovare un accordo per individuare il proprio presidente e quindi a dare un’autorevolezza che potesse essere non solo pro tempore in questo momento storico e sono sicura che il 29 giugno prossimo potrà essere eletto il presidente, anche perchè dopo un anno, siamo fuori tempo massimo.
Detto ciò la Piana di Lucca è una delle 9 zone distretto toscane che fino ad ora non si è dotata della società della salute, consorzi che hanno avuto una vita travagliata, ma che avevano come principio quello di individuare un luogo istituzionale dove poter realizzare l'integrazione socio-sanitaria e quindi un luogo di incontro tra asl e comuni.
I nostri territori decisero di non dotarsi di questo strumento di programmazione e di realizzazione della integrazione e spesso si sono verificate difficoltà di comunicazione tra i vari enti, difficoltà tra comuni e asl per la presa in carico dei cittadini e per la gestione. Paradossalmente è potuto succedere che persone prese in carico da un ente non fossero conosciuto dall’altro o che ci fosse un rimbalzarsi di competenze per ragioni poi da ricondursi a procedure e finanziamenti. Anche il momento delle dimissioni ospedalieri è sempre stato un momento di conflitto per la definizione dei percosi e della presa in carico.
Con queste due nuove leggi la 44 e la 45 la regione toscana ha quindi chiesto ai territori di definire come voler affrontare la integrazione socio sanitaria, o con la società della salute o con la convenzione socio-sanitaria.
Lucca e la piana di Lucca hanno quindi scelto lo strumento più leggero, la convenzione dei servizi sociosanitari (anziani non autosufficienti e disabilità).
E’ stato deciso per il momento, in modo accorto per me, di non convenzionare i servizi socio assistenziali e di sperimentare questa nuova modalità lavorativa, sia politica che tecnica.
Quello che stiamo affrontando è una rivoluzione culturale per tutti noi, per noi amministratori locali, per l’asl, per i dipendenti ed i lavoratori ed anche per i cittadini.
E’ per questo che come commissioni abbiamo deciso di seguire in modo ravvicinato e molto costante questo passaggio storico, alle volte anche in modo ridondante e  riflettendo e facendo osservazioni, ma come più volte ci siamo detti, questo è solo l’inizio di una nuova fase che risulta essere una sfida delicata per il futuro.
La commissione sociale e salute e il consiglio comunale si dovranno interrogare sul ruolo e le modalità con le quali comunicare con la conferenza zonale ed è per questo che farò richiesta  al presidente di poter incontrare come commissione  la conferenza in modo formale e credo che possa essere importante coinvolgere anche le altre commissioni consiliari sociali della piana di Lucca.
Vogliamo quindi affrontare con serietà, e personalmente aggiungo con preoccupazione, tutti i vari passaggi, consapevoli che su questa riorganizzazione si andrà ad innescare la riforma delle asl che vedrà la riduzione da 12 a 3 asl, la riduzione costante di trasferimenti dal livello centrale verso le regioni, quindi alle asl ad anche ai comuni ed a mio avviso il nuovo ciclo regionale dovrà interrogarsi sui tempi ed i modi con i quali vorrà affrontare certi passaggi, a mio parere alle volte troppo affrettati.
Concludo dicendo che la commissione ha ben presente la questione dell’assistenza territoriale, il consiglio in merito si è già espresso e come prossimo impegno vorrei poter discutere del tema nuovamente cercando di poter fare un lavoro che vada a supportare l’attività della conferenza zonale e quella dei sindaci.
Termino dicendo che il lavoro sarà valido se verranno date tutte le informative necessarie ai vari soggetti interessati, dal personale, alla parte politica ai cittadini che sono le persone a cui è destinata tutta la riorganizzazione e che usufruiscono dei vari servizi.
Il momento storico è molto delicato e noi come classe dirigente locale abbiamo il dovere e la responsabilità di compiere scelte strategiche nell’interesse delle nostre comunità in modo tale che i processi decisionali vengano mantenuti sul territorio e non devoluti o delegati ad altri enti o a livello di governo troppo distanti dalle esigenze delle comunità locali. Non possiamo esimerci dall' affrontare certi temi per quanto complessi e mettendo da parte localismi passati o conflittualità politiche perché il rischio di guardare ognuno nel proprio orto potrebbe far si che il nostro territorio nella sua complessità rimanga penalizzato nei servizi per i nostri cittadini.

Diana Curione


intervento Curione in merito al rendiconto di gestione per i cittadini. Presentazione dell'odg del gruppo consiliare di Lucca Civica successivamente votato favorevolemente dall'assemblea consiliare.
Estratto intervento


Questo ordine del giorno vuole sollecitare l’attenzione sulla comunicazione dei risultati del bilancio e del rendiconto di gestione.
In particolare chiediamo all’amministrazione di provvedere nei tempi che riterrà opportuni, considerando che gli uffici sono attualmente impegnati nella redazione del bilancio 2014, a comunicare alla cittadinanza i risultati del rendiconto di gestione.
Suggeriamo l’amministrazione di confrontarsi con altri comuni che hanno provveduto a dotarsi di questo strumento ed utilizzare immagini e tabelle semplici e accativanti per dare contezza delle entrate e delle spese che l’ente comunale ha sostenuto nell’anno 2013. Suggeriamo inoltre di elencare quali sono i progetti portati a termini e quali sono invece i progetti che prevedono il termine negli anni successivi al 2013.
Riteniamo importante questo tipo di lavoro, essendo uno strumento ulteriore di partecipazione e trasparenze di cui l’ente si potrà dotare da qui ai prossimi anni.
Ci rendiamo conto della complessità del bilancio e del rendiconto di gestione e riteniamo quindi necessario aggregare i dati in modo semplificato. Questo documento potrebbe essere redatto semplicemente, senza particolari oneri per i dipendenti pubblici, se ci fossero software ad hoc per le amministrazioni comunali e quindi impegniamo il Sindaco e la Giunta di farsi promotori nelle sedi opportune di poter definire strumenti informatici utilizzabili da tutti gli enti locali, diminuendo la spesa di ciascun ente e riuscendo a diminuire ulterioremente la distanza che si crea tra cittadinanza e amministrazioni locali.



Intervento Curione in Consiglio Comunale in merito all’attivazione di tirocini presso il Comune di Lucca: lavoro e occupazione una piorità dell’amministrazione

A seguito dell’approvazione della delibera consiliare n° 5/2014 in merito all’ordine del giorno unitario su emergenza occupazionale, presentiamo come Lucca Civica la pratica 348/2013 protocollata a dicembre 2013.
Dopo la discussione interna avvenuta all’interno del nostro gruppo consiliare e riprendendo le riflessioni fatte durante la seduta consiliare del 16 gennaio 2014 riteniamo il tema del lavoro, dell’occupazione e dello sviluppo economico come una priorità dell’azione amministrativa.
Ribadiamo con forza che i dati che vengono elaborati mensilmente risultano essere drammatici. La situazione giovanile nazionale è allarmante e l’amministrazione, per quanto di sua competenza, dovrebbe garantire diritto al lavoro, perseguendo una politica che favorisca l'occupazione ed offra a tutti, donne e uomini, pari opportunità e così come riportato nel nostro statuto.
Anche i primi dati sommari relativi al primo anno di servizio di segretariato sociale del nostro comune ci indicano che circa il 50% degli accessi hanno come motivazione l’assenza, precarietà del lavoro. Cambiano quindi i bisogni delle persone e noi dobbiamo essere in grado di riconoscerli tempestivamente, o meno tardivamente possibile, cercando quindi di attuare politiche che diano risposte celeri.
Quando abbiamo quindi iniziato come Lucca Civica la riflessione su come poter affrontare il tema dell’emergenza lavoro, abbiamo pensato a questo ordine del giorno come un primo atto concreto e come inizio di un percorso.
Nel merito dell’ordine del giorno chiediamo che all’interno della nostra amministrazione sia valutata, così come accade già in altre realtà, la possibilità di attivare tirocini che abbiano finalità formative, orientative, di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro e tirocini curriculari e per praticanti.
Chiediamo che per l’attivazione di questi tirocini ci sia attenzione nell’ individuare settori del Comune che diano competenze successivamente spendibili anche nel mercato del lavoro privato e che siano realmente formative, orientative e professionalizzanti per le persone che verranno selezionate. Chiediamo inoltre che sia utilizzato, per quanto possibile, il cofinanziamento regionale dell’attuale progetto “Giovani Sì”.


Questo per noi risulta essere quindi solamente un primo piccolissimo passo verso quel percorso che noi auspichiamo, che il consiglio auspica debba diventare uno dei temi più sensibile della nostra amministrazione, così come deliberato nella seduta del 16 gennaio.
Diana Curione
Consigliera Comunale Lucca Civica

I due ordini del giorno inerenti il tema del lavoro, dell’occupazione  e delle politiche di sviluppo economico sono presentati da tutto il gruppo consiliare di Lucca Civica. I due documenti nascono da una discussione, iniziata qualche mese fa all’interno del gruppo consiliare e dell’Associazione Lucca Civica.
I dati che mensilmente ci vengono forniti in merito al tema dell’occupazione evidenziano un quadro che va ben oltre la soglia di allarme, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione e la sotto occupazione giovanile. Ma è soprattutto la nostra esperienza diretta che ci ha fatto credere fermamente che questa è una delle priorità, se non la priorità, dell’amministrazione comunale.
Molte sono le categorie in difficoltà, ma i giovani appaiono essere i più colpiti sfiorando la quota del 40% di disoccupazione stando agli ultimi dati. I ragazzi e le ragazze crescono senza futuro e senza la possibilità di poter costruire la loro vita. Spesso viene detto loro che non hanno esperienza, che devono ulteriormente formarsi e poi ad un certo punto succede che diventano troppo vecchi ed entrano in una nube grigia. Si vive scoraggiati, con un senso d’impotenza e frustrazione continua. Un paese che non investe sui bambini, sulla scuola e sui giovani è un paese che non pensa al futuro ed è perdente in partenza.
Sappiamo bene che il tema delle politiche per il lavoro non è competenza diretta dei comuni, ma crediamo che in un momento di crisi economica così strutturale come quello che stiamo vivendo dal 2008 non ci si possa fermare alla forma e che il comune è il primo ente che si deve occupare del benessere dei suoi cittadini.
Il senso quindi del nostro ordine del giorno sul lavoro è portare la discussione in consiglio comunale su quello che è uno dei problemi prioritari che tutte le famiglie stanno affrontando. In ogni famiglia è presente un figlio o una figlia che non trova lavoro, un padre o una madre che perde occupazione, situazioni di cassa-integrazione, precariato, mobilità, disoccupazioni  lunghe e, se nei primi anni di crisi le famiglie sono  riuscite a reggere in modo dignitoso con i risparmi messi da parte, ora i risparmi finiscono, la crisi permane, le situazioni lavorative si complicano e i vissuti delle persone diventano drammatici.
In generale e’ nostro dovere non perdere tempo ed impegnarci tutti nella ideazione di politiche che diano risposte. E’ vero che molte questioni dovrebbero essere risolte a livello centrale, come la riforma del lavoro e l’abbassamento del cuneo fiscale, ma noi possiamo promuovere azioni che individuino gli spazi sul nostro territorio per politiche di sviluppo economico e farci promotori a livello regionale e nazionale delle istanze del nostro territorio.
Sappiamo che la perdita del lavoro porta a complicazioni sulla condizione abitativa, come ci ricorda anche il report della Caritas Lucca 2013, sulla salute psico-fisica, sulla socialità e sullo stato di benessere complessivo delle persone. Le azioni che noi chiediamo dovranno intrecciarsi con nuove politiche sociali e di welfare che rispondano fattivamente alla persona che, dopo anni di lavoro onesto e di contribuzione, si avvicina con fatica alle istituzioni chiedendo aiuto e non vedendo risposte concrete che la possano alleviare. Gli enti danno risposte quando le situazioni sono drammatiche e non riescono a dare risposte prima che la situazioni diventi di non ritorno e di “nuova povertà” ed è quindi necessario invertire la marcia: Intervenire prima che la situazione diventi irrecuperabile.
E’ necessario ideare un vero e proprio piano anti crisi con misure economiche di sostegno destinate alle imprese, alle  persone in condizioni di particolare vulnerabilità ed alle famiglie che si trovano in situazioni di emergenza. Il perdurare e l’aggravarsi della crisi economica e sociale ci fa ritenere necessario attivare ulteriori interventi a favore dei nostri cittadini, tesi ad assicurare un sostegno concreto alle persone che vivono particolari situazioni personali. In molti comuni e molte province sono stati attivati dei veri e propri sportelli di presa in carico globale della persona, dalla parte sociale, al sostegno psicologico, al tutoraggio di progetti d’inserimento lavorativo, consulenze finanziarie per le aziende, oltre al sostegno economico ed abitativo, per prevenire situazioni di disagio, prima che diventino drammatiche e che portino a conseguenze disastrose perché le persone non si sento più riconosciute, ascoltate e sentono perdere la dignità giorno dopo giorno.
Noi non possiamo rimanere immobili di fronte a tutto questo, non possiamo non vedere la situazione drammatica che ci circonda quotidianamente e sarà quindi necessario impegnare con determinazione  tutte le nostre energie.
Molti nostri assessorati, dallo sviluppo economico al sociale passando dalle politiche giovanili,  dovranno essere coinvolti per attivare interventi di sostegno finanziario in favore dei giovani, delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese in difficoltà, per la coesione sociale e per il contrasto al disagio sociale in collaborazione con tutti gli enti e i portatori d’interesse del nostro territorio.

Nello specifico chiediamo quindi di impegnare il Sindaco e la Giunta:
- ad attivarsi per dare al diritto al lavoro un’importanza strategica tale da porsi come una priorità dell’attività amministrativa da oggi fino alla fine del mandato amministrativo;
- ad istituire un tavolo permanente per il “Lavoro” tra tutti gli attori interessati dalle dinamiche socio – economiche del territorio, con l’obiettivo di presentare proposte e collaborare all’elaborazione di politiche attive del lavoro, a sostegno dell’occupazione e dello sviluppo economico;
- a monitorare attentamente la situazione giovanile;
- a supportare l’attività del tavolo permanente con l’obiettivo di non sovrapporsi agli altri enti e istituzioni competenti. Il fine principale sarà quello di:
a) supportare e promuovere forme di finanziamento, semplificazione e defiscalizzazione per la promozione dell’attività delle piccole e medie imprese.
b) pensare azioni concrete di supporto alle persone che hanno perso lavoro, ottimizzare le risorse tra i vari attori che supportano progetti comuni;
c) incoraggiare incontri e dibattiti politici sui tema del lavoro;
d)mettere a sistema tutte le risorse economiche, finanziarie ed umane per ideare politiche a sostegno dell’occupazione e del nostro tessuto economico locale;
a promuovere la stipula di protocolli d’intesa, convenzioni ed altre forme di accordi con i soggetti imprenditoriali interessati ad investire sul territorio locale, finalizzati a tendere alla massima occupazione della forza lavoro locale;
introdurre, anche mediante il coinvolgimento con altri enti, organi ed istituzioni, meccanismi di fiscalità di vantaggio per aziende interessate ad assumere lavoratori  residenti nel territorio comunale di Lucca e che siano esclusi da altri contributi e/o agevolazioni previste dalla vigente normativa;
destinare risorse di bilancio proprie ed eventualmente provenienti da altri soggetti, in aggiunta agli incentivi statali e regionali, a specifici progetti di assunzione nei settori strategici del territorio , in particolare nell’artigianato e nel commercio, che vadano a supportare soprattutto quelle categorie escluse dagli incentivi all’assunzione.
Questi documenti vogliono essere solo un primo passo di un percorso continuo e tutto il gruppo consiliare di Lucca Civica si impegnerà con forza e determinazione su questa strada.
Diana Curione
Consigliera Comunale per Lucca Civica Lucca


Intervento Curione su inclusione sociale

Fondamentale è premettere che tutte le persone hanno pari diritti, pari doveri e pari dignità e che questa sera siamo stati chiamati a discutere, attraverso un consiglio straordinario richiesto dalla minoranza sul progetto delle “casette di legno”, un progetto che era una delle ipotesi al vaglio dell’amministrazione per risolvere la questione dei “sinti, rom e camminanti”, ma non più oggetto di discussione dell’amministrazione stessa.

Mi permetto di estendere il tema della discussione considerato che gli argomenti sociali raramente vengono trattati in Consiglio Comunale.
La crisi economica e sociale ha acutizzato e reso palese un fenomeno in corso da almeno venti anni e cioè lo sviluppo di nuove vulnerabilità sociali e la nascita di recenti categorie di persone in difficoltà (giovani, donne, persone che perdono il posto del lavoro e che non riescono più ad accedervi) con gravi danni sulla salute delle persone  stesse e sul tessuto economico e sociale.
In generale l’ampliamento delle vulnerabilità sociali è un fenomeno complesso che si inserisce in alcuni grandi passaggi della nostra società (invecchiamento della popolazione, frammentazione delle famiglie, precarizzazione della condizione di vita-lavoro) ed allarga e ristruttura l’area del disagio.
La discussione iniziata stasera ci fa riflettere sul fatto che la struttura dei servizi di welfare che abbiamo conosciuto a partire dagli anni ’70 non sembra più adeguata a comprendere e gestire le nuove problematiche che attraversano i cittadini.
Le complicazioni di questi servizi non derivano da un loro cattivo funzionamento, ma in particolar modo dal mutamento del loro oggetto di lavoro: se la società cambia velocemente, i servizi di welfare, occupandosi dei problemi che le persone incontrano nel vivere quotidiano, dovranno necessariamente rielaborare profondamente il loro modo di lavorare e di incidere in termini di efficacia, efficienza ed economicità nei confronti della società.
Dobbiamo quindi pensare di creare le condizioni per accompagnare chi per vari motivi si trova in un momento di difficoltà e questo fa sì che chi potrebbe avere le potenzialità per condurre una vita dignitosa, attualmente rischia di non poter accedere a nessun tipo di ammortizzatore momentaneo e che diventi quindi a sua volta un “nuovo povero”.
La trasformazione epocale che stiamo attraversando segnala un’emergenza che si propone come terreno particolarmente adatto allo sviluppo di nuove sinergie tra politiche e servizi di welfare da una parte e la necessità di vivere ripensare i servizi di welfare dall’altra parte.
Colgo l’occasione del dibattito per chiedere all’amministrazione di affrontare in senso ampio il tema del sociale, impegnando le persone in una modalità che richiami il binomio “diritto-doveri”, facendo emergere eventuali fenomeni di “assistenzialismo cronico”, sviluppando le autonomie, le responsabilità e le potenziali capacità di ogni persona.
Importante sarebbe comparare i bilanci preventivi e consuntivi degli ultimi anni, anche per verificare in modo analitico l’effettiva rispondenza alle priorità dell’amministrazione e soprattutto alla realizzazione concreta di politiche rispondenti alle esigenze reali di tutta la popolazione.
Auspico che venga prestata massima attenzione al tema di politiche di educazione civica in ottica di prevenzione e promozione di salute (salute inteso come benessere fisico, sociale ed economico) di attuazione di politiche per la “non autosufficienze”, per la disabilità, per i giovani e per gli anziani, confrontandosi con istituzioni che hanno già attuato buone pratiche e coordinandosi con i comuni della piana, ottimizzando i servizi sociali e coinvolgendo il fondamentale operato del terzo settore.
Sollecito l’amministrazione a considerare l’emergenza lavoro come priorità trasversale per le attività dell’amministrazione ed attuare le azioni possibili, collaborando con tutti gli enti competenti e prevedendo politiche di sviluppo economico che possano rilanciare l’economia del nostro territorio ed a tal proposito i consiglieri di Lucca Civica in data 12 dicembre hanno presentato due documenti da discutere in consiglio comunale quanto prima.
Parlando dei rom, sinti e camminanti non possiamo comunque ignorare il fatto che è necessario poter individuare soluzioni che permettano a tutte le persone di poter vivere in modo dignitoso, avendo la possibilità di poter accedere alle  opportunità necessarie per partecipare appieno alla vita economica, sociale e culturale, come espresso dalla Commissione Europea nel 2004 per definire il concetto di inclusione sociale.
Occorre delineare metodologie nuove tese a superare la connotazione emergenziale dei tradizionali interventi nei confronti delle popolazioni Rom e Sinte al fine di intervenire in maniera strutturata nell’ambito dell’istruzione, della salute, dei servizi sociali, della formazione, della promozione dell’accesso al lavoro e delle soluzioni abitative.
A mio avviso solo una ricerca sul campo rigorosa e che utilizza una pluralità di fonti (la conoscenza diretta dei rom e sinti di riferimento, l’ ascolto delle loro istanze, la conoscenza dei luoghi di vita, l’analisi delle politiche locali, l’eventuale terzo settore coinvolto ecc.) può offrire un quadro su cui iniziare ad individuare le criticità e le priorità sulle quali lavorare con progetti a lungo termine.
Diana Curione
Consigliera Comunale Lucca Civica


Intervento tema sanità

L'ordine del giorno della Commissione Sociale è stato un lavoro lungo e condiviso che ha cercato di tenere presente le sensibilità di tutti i commissari che hanno partecipato ai lavori e che  in commissione ha visto l'approvazione del documento all'unanimità dei presenti.

Quando le persone parlano di salute, generalmente lo collegano ad un concetto di salute prevalentemente fisica. E’ ormai condiviso che parlare di salute vuol dire parlare di una complessità di fattori e non solo di fattori fisici.
La ormai famosa definizione di salute dell’OMS del 1948 richiama il termine di  “benessere” dell’individuo che si sposa con il concetto di salute così come definito dall’OMS e cioè “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l’assenza di malattia o infermità”.
Molte sono le dinamiche che incidono su questo concetto di salute e che ogni individuo cerca di realizzare quotidianamente nella propria vita: dinamiche personali e relazionali, sanitarie e sociali, economiche e culturali, genetiche e ambientali. Fattori che, da ambiti diversi, determinano o meno la percezione di vivere bene, lo stare bene e noi li dobbiamo integrare. E' proprio su questo concetto che si basa la volontà di fare un piano regionale che integri sia aspetti sanitari che sociali che sono inscindibili e  che andranno estesi su tutti i piani ed in tutti i documenti di programmazione.
Dal 2008, anno in cui l’apposita commissione sui determinanti sociali (Commission on Social Determinants of Health), pubblicò il rapporto su come i fattori relazionali agiscano sulla salute della popolazione, l’OMS ha definito raccomandazioni, indicazioni e promozioni di azioni di contrasto da mettere in campo da parte delle istituzioni pubbliche e che dovranno agire su: il gradiente sociale, lo stress, i primi anni di vita, l’esclusione sociale, il lavoro e la disoccupazione, il supporto sociale, la dipendenza, l’alimentazione ed i trasporti
Seppur questo sia condiviso teoricamente nei contesti politici, fattivamente ci troviamo di fronte ad una difficoltà culturale e spesso si continuano ad affrontano le tematiche di salute come prettamente sanitarie
La programmazione socio-sanitaria locale, zonale, di area vasta e regionale, fino ad coinvolgere il livello centrale  deve partire dall’analisi delle caratteristiche delle salute della sua popolazione.
Ci troviamo di fronte ad una popolazione toscana con caratteristiche di longevità, con l’aumento delle malattie croniche e la presenza di stili di vita spesso inappropriati.
Dal punto di vista socio - economico i cittadini toscani si trovano ad affrontare difficoltà economiche, perdita di lavoro, difficoltà ad accedervi, con caratteri drammatici per le giovani generazioni. Aumentano i giovani disoccupati, i neet ed evidente che si sta creando, anzi direi che si è creata,  una generazione senza futuro. Aumentano inoltre le difficoltà abitative, l’età avanza, le famiglie sono più fragile ed il tema della non autosufficienza diventa prioritario. Tendenzialmente la mortalità diminuisce, ma aumenta la cronicità, i minori sono maggiormente a rischio ed aumenta il fenomeno della violenza sulle donne, amplificata da una maggior difficoltà di accesso al lavoro che implica una dipendenza anche di tipo economico.
Fatto questa premessa è necessario quindi avere un ruolo determinante del sistema di programmazione locale, zonale di area vasta e regionale e Lucca, intesa in senso ampio, dovrà avere un ruolo di attore attivo ed occorre quindi definire alcuni principi di riferimento che supportino coerentemente le scelte strategiche e gli obiettivi della programmazione socio-sanitaria futuri.
La salute dovrà quindi essere inserita in tutte le politiche. Dal livello centrale al livello locale: il tema della coesione sociale diventa centrale. Esistono sempre più robuste evidenze che dimostrano che quanto maggiore è il dislivello socio-economico tra gruppi di popolazione all’interno di una società tanto più accentuati sono i danni per la salute per l’intera popolazione, registrando livelli maggiori di malessere sociale
La sanità d’iniziativa dovrà essere centrata sulla persona e la gestione delle patologie croniche richiede un approccio basato sulla prevenzione, su approcci multidisciplinari e sul ricorso alle risorse della comunità. La medicina e le cure dovranno essere personalizzata e dovremmo arrivare ad una reale equità delle cure e cittadino.
Visti quindi i notevoli cambiamenti regionali con il nuovo piano socio sanitario in arrivo, la delibera 1235 ed il grande cambiamento che il territorio della Piana di Lucca e della Vsd/Garfagnana si troverà ad affrontare con anche l’apertura del San Luca, è necessario informare ed educare i cittadini a gestire la malattia, ad interagire con i servizi  per migliorarli e ridurne l’inappropriatezza. Quello che sta avvenendo non è il semplice trasferimento di un ospedale, ma un vero cambiamento culturale e dobbiamo essere in grado di supportarlo.
Occorre differenziare l’offerta di cure e calibrare le modalità di erogazione dei servizi in base alle caratteristiche del soggetto che ne ha necessità, tenendo conto che il profilo dell’utente può variare per età, grado di formazione e situazione socio-economica, in modo da far incontrare ad ogni profilo di utente la rete di assistenza in grado di prenderlo in carico adeguatamente.
Tutto il cambiamento in atto nella zona di Lucca, Piana, Vds e Garfagnana vedrà il ruolo dei professionisti socio-sanitari come fattore chiave. La qualità dei servizi socio-sanitari non può prescindere dalla qualità dei professionisti e dei risultati del loro lavoro. Inoltre non dobbiamo dimenticare che il personale dell'Asl 2 è chiamato ad un epocale cambiamento organizzativo, fattore fondamentale e da tenere bene presente nella gestione di questo delicato momento.
La riorganizzazione socio sanitaria dovrà essere accessibile e dovrà permettere a tutti pari opportunità negli accessi e si dovrà promuovere e sostenere l’inclusione delle persone con disabilità, cercando di diffondere una nuova cultura della disabilità, fondata sul riconoscimento della pari dignità ed i I Servizi Sociali sociali saranno impegnati a sostenere i Livelli Essenziali delle Prestazioni.
Quello che la Toscana si avvia a realizzare è un “sistema di salute”.  una spinta all’uso di modelli organizzativi nuovi sia tra i diversi snodi ospedalieri che tra tutti i livelli di cura (prevenzione, territorio, acuto, riabilitazione).
Per Lucca quindi l’apertura di un nuovo ospedale ed Campo di Marte diventano una grande opportunità, ma dobbiamo anche riconoscere i punti di debolezze che ci sono e lavorare insieme per superarli in tempi tempestivi.
Nella visione toscana il territorio diviene il luogo della ricomposizione culturale, professionale, luogo della promozione della salute, della prevenzione, della cura della malattia e su questo Lucca dovrà necessariamente migliorare (sia nella fase di prevenzione/promozione che di accoglienza post ricovero).
E’ quindi necessario meglio definire il ruolo di programmazione, controllo e coordinamento delle zone distretto in modo particolare per quanto attiene AFT e Case della Salute e fondamentale diviene la capacità di lettura a livello territoriale dei fenomeni epidemiologici comprendendone la dimensione temporale e di proiezione strategica e per fare tutto questo è imprescindibili una nuova e condivisa alleanza prima di tutto culturale, quindi operativa, tra gli Enti Locali tutti e le Aziende Sanitari. 
Forte il mio richiamo ad un patto di fiducia, fiducia che può costituire uno degli elementi della tenuta sociale delle nostre popolazioni e della tenuta del sistema salute e dei servizi ad esso connessi.
Il nostro obiettivo è quello di fornire risposte ai cittadini e questo non deve essere mai dimenticato. Le persone vogliono potersi curare, accedere alle cure, vogliono sapere di essere accolti e curati bene e desiderano sapere, dopo un eventuale dimissioni, cosa dovranno fare e quali cure dovranno seguire.
Il famoso fare sistema e sintesi è quindi possibile se esiste fiducia, collaborazione, intenti comuni ed un senso di responsabilità di tutti gli attori in gioco.
Diana Curione
Consigliera Comunale “Lucca Civica”



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