Sintesi Intervento nel consiglio comunale del 23 giugno 2015
Intervengo in qualità
di Presidente di Commissione per illustrare il percorso della commissione in
questo ultimo anno pieno di cambiamenti normativi e mi scuso se ripeterò alcune
cose già dette, ma servono per inquadrare la cornice storica.
Negli interventi che ho fatto in consiglio comunale in questo ultimo anno
ho già illustrato il percorso svolto, ma ritengo opportuno poterlo ripetere.
La commissione ha avuto modo di approfondire, sia con esponenti politici
che tecnici, i cambiamenti normativi che la regione ha messo in campo in ambito
delle due leggi socio-sanitarie.
In questo anno quindi abbiamo incontrato il direttore generale dell’Asl 2
Joseph Polimeni ed il responsabile della zona distretto della Piana di Lucca,
Dott. Luigi Rossi. Abbiamo partecipato istituzionalmente alla rassegna Dire e
Fare sul tema socio sanitario organizzata da Anci nell’ottobre 2014.
In settembre abbiamo incontrato l’Assessore Regionale alle Politiche
Sociali Saccardi e nel corso dell’anno abbiamo incontrato 3 volte l’ex
presidente della IV commissione regionale – sanità, Marco Remaschi.
La commissione ha avuto modo inoltre di aggiornarsi più volte rispetto all’attività
svolta in conferenza zonale e conferenza dei sindaci ed ha effettuato due
sopralluoghi presso campo di marte in occasione dell’apertura del primo modulo
di cure intermedie e dell'inaugurazione della casa della salute.
Per accompagnare la conferenza zonale in questa convenzione da stipulare,
abbiamo inoltre effettuato le visite in un centro diurno per disabile Asl, con
la relazione rispetto anche agli altri centri e visitato i nostri distretti
sociali.
A questo poi si sono aggiunte molte riunioni a Palazzo Orsetti con il
nostro Dirigente alle politiche sociali, Maurizio Prina ed il Vice Sindaco
Vietina.
Il lavoro è stato importante ed è importante che la commissione ed il
consiglio comunale abbiano modo di elaborare, discutere, riflettere, esprimere
anche le perplessità e preoccupazione in merito ai moltissimi cambiamenti che
stanno attraversando la nostra regione in ambito sanitario, socio sanitario e
sociale.
Anche gli interventi e le delibera approvate in consiglio comunale
nell’ultimo anno e mezzo in merito all’ambito socio-sanitario hanno fatto
emergere la necessità da parte di tutti i soggetti politici competenti di
monitorare attentamente i numerosi cambiamenti.
Da un anno, sia in commissione che in consiglio comunale, abbiamo espresso
preoccupazione per l‘impasse istituzionale dovuto alla non elezione del
presidente della conferenza dei sindaci e abbiamo sollecitato i sindaci a
trovare un accordo per individuare il proprio presidente e quindi a dare
un’autorevolezza che potesse essere non solo pro tempore in questo momento
storico e sono sicura che il 29 giugno prossimo potrà essere eletto il
presidente, anche perchè dopo un anno, siamo fuori tempo massimo.
Detto ciò la Piana di Lucca è una delle 9 zone distretto toscane che fino
ad ora non si è dotata della società della salute, consorzi che hanno avuto una
vita travagliata, ma che avevano come principio quello di individuare un luogo
istituzionale dove poter realizzare l'integrazione socio-sanitaria e quindi un
luogo di incontro tra asl e comuni.
I nostri territori decisero di non dotarsi di questo strumento di
programmazione e di realizzazione della integrazione e spesso si sono
verificate difficoltà di comunicazione tra i vari enti, difficoltà tra comuni e
asl per la presa in carico dei cittadini e per la gestione. Paradossalmente è
potuto succedere che persone prese in carico da un ente non fossero conosciuto
dall’altro o che ci fosse un rimbalzarsi di competenze per ragioni poi da
ricondursi a procedure e finanziamenti. Anche il momento delle dimissioni
ospedalieri è sempre stato un momento di conflitto per la definizione dei
percosi e della presa in carico.
Con queste due nuove leggi la 44 e la 45 la regione toscana ha quindi
chiesto ai territori di definire come voler affrontare la integrazione socio
sanitaria, o con la società della salute o con la convenzione socio-sanitaria.
Lucca e la piana di Lucca hanno quindi scelto lo strumento più leggero, la
convenzione dei servizi sociosanitari (anziani non autosufficienti e
disabilità).
E’ stato deciso per il momento, in modo accorto per me, di non
convenzionare i servizi socio assistenziali e di sperimentare questa nuova
modalità lavorativa, sia politica che tecnica.
Quello che stiamo affrontando è una rivoluzione culturale per tutti noi,
per noi amministratori locali, per l’asl, per i dipendenti ed i lavoratori ed
anche per i cittadini.
E’ per questo che come commissioni abbiamo deciso di seguire in modo
ravvicinato e molto costante questo passaggio storico, alle volte anche in modo
ridondante e riflettendo e facendo osservazioni, ma come più volte ci
siamo detti, questo è solo l’inizio di una nuova fase che risulta essere una
sfida delicata per il futuro.
La commissione sociale e salute e il consiglio comunale si dovranno
interrogare sul ruolo e le modalità con le quali comunicare con la conferenza zonale ed è per questo che farò richiesta al presidente di
poter incontrare come commissione la conferenza in modo formale e credo
che possa essere importante coinvolgere anche le altre commissioni consiliari
sociali della piana di Lucca.
Vogliamo quindi affrontare con serietà, e personalmente aggiungo con
preoccupazione, tutti i vari passaggi, consapevoli che su questa
riorganizzazione si andrà ad innescare la riforma delle asl che vedrà la
riduzione da 12 a 3 asl, la riduzione costante di trasferimenti dal livello
centrale verso le regioni, quindi alle asl ad anche ai comuni ed a mio avviso
il nuovo ciclo regionale dovrà interrogarsi sui tempi ed i modi con i quali
vorrà affrontare certi passaggi, a mio parere alle volte troppo affrettati.
Concludo dicendo che la commissione ha ben presente la questione
dell’assistenza territoriale, il consiglio in merito si è già espresso e come
prossimo impegno vorrei poter discutere del tema nuovamente cercando di poter
fare un lavoro che vada a supportare l’attività della conferenza zonale e
quella dei sindaci.
Termino dicendo che il lavoro sarà valido se verranno date tutte le
informative necessarie ai vari soggetti interessati, dal personale, alla parte
politica ai cittadini che sono le persone a cui è destinata tutta la
riorganizzazione e che usufruiscono dei vari servizi.
Il momento storico è molto delicato e noi come classe dirigente locale
abbiamo il dovere e la responsabilità di compiere scelte strategiche
nell’interesse delle nostre comunità in modo tale che i processi decisionali
vengano mantenuti sul territorio e non devoluti o delegati ad altri enti o a
livello di governo troppo distanti dalle esigenze delle comunità locali. Non
possiamo esimerci dall' affrontare certi temi per quanto complessi e mettendo
da parte localismi passati o conflittualità politiche perché il rischio di
guardare ognuno nel proprio orto potrebbe far si che il nostro territorio nella
sua complessità rimanga penalizzato nei servizi per i nostri cittadini.
Diana Curione